BUON COMPLEANNO PAUL GAUGUIN !!!!!
Il giorno 07 Giugno 2018 nell' aula magna della Scuola Media San Carlo Borromeo, alle ore 17,00, gli amici dell' associazione della Biblioteca diocesana di Ostuni si incontrano per una serata all’insegna dell’arte di Paul Gauguin accompagnati dalla Professoressa Enza Aurisicchio.
Oltre un secolo fa nasceva a Parigi uno dei più famosi protagonisti della pittura ottocentesca: Paul Gauguin . Il grande pittore parigino, in realtà, non si sentì mai parte della vita parigina. Per anni cercò di evadere da quella vita e di trovare un suo spazio.
Da parte della madre discendeva da una scrittrice d’origine peruviana:Flora Tristán. Infatti egli stesso visse qualche tempo a Lima, nel Perù.
Gauguin fu agente di Borsa, speculò e fece fortuna abbastanza rapidamente. Dopo alcune felici operazioni di borsa si assicurò un certo agio economico e incominciò ad acquistare opere degli impressionisti. Nel 1873 sposò la danese Mette Sophie Gad da cui ebbe cinque figli. Fu in questi anni che cominciò a dedicarsi all’arte, dipingendo da autodidatta . verso il 1875 strinse amicizia con il pittore impressionista Camille Pissarro. Grazie a lui si avvicinò al gruppo degli impressionisti, pur non condividendone lo stile: le sue opere infatti non ebbero mai quel dinamismo cromatico che caratterizzava le opere impressioniste. Ciò nonostante partecipò a numerose mostre del gruppo . Ma nel 1883 il fallimento dell’Union Générale, di cui era agente di cambio, lo rovinò finanziariamente e così si dedicò unicamente alla pittura.
Per comprendere l’evoluzione del suo percorso artistico, la professoressa illustra 5 tra le più significative opere.
Il suo primo dipinto La Senna con il ponte di Jena – 1875 che si colloca nel realismo francese , fu accettato al Salon di Paris, con grande orgoglio da parte di Gauguin, perché è qui che veniva accolta la pittura accademica con garanzia di sicuro lavoro, grazie anche alla frequenza di questi ambienti artistici da parte della alta borghesia.
Nel 1879 partecipa alle mostre degli impressionisti , criticati e compresi da pochi.
Del 1880 è “Nudo di donna che cuce (Suzanne) “
L'opera mostra ancora traccia degli inizi impressionisti di Gauguin, specialmente nell'uso della luce. Sono però già evidenti alcuni tratti poi caratteristici della produzione autonoma dell'artista:l'attenzione per i particolari realistici e le campiture di colore.
Se pensiamo che il nudo nel Salon di Parigi era accettato solo se riferito a divinità, possiamo comprendere la portata artistica dell’opera in quel periodo.
Si tratta per la prima volta di un dipinto che si rivolgeva proprio al corpo femminile e i critici d'arte affermarono che nessuno fino a quel momento era riuscito ad esprime il nudo in maniera così realistica e dettagliata.
Sempre per la mostra impressionista , ricordiamo “ Sala in casa dell’artista “ 1881, un'altra opera che segue una visione naturalista e realista dove si possono trovare delle espressioni del dipinto date dai pennelli colmi di colore e le varie sfumature che danno un senso di profondità.
Nel dipinto "Mucche in un pantano" 1885 , possiamo finalmente rintracciare la linea personale dell'artista: questo si nota molto bene dalle pennellate piatte a ampie, dove il chiaroscuro viene lasciato in secondo piano e invece viene curata la profondità.
Il punto di osservazione decisamente in ombra , si trova prima degli alberi attraverso i quali si intravede un paesaggio illuminato dalla luce del sole .
Nel periodo del Postimpressionismo Gauguin si orienta verso la “struttura “ : nei suoi quadri si delinea una tridimensionalità che si precisa attraverso una scansione di piani.
Nel 1886 conobbe, a Montmartre, van Gogh a cui si legò profondamente.
Nel 1888 il mercante d’arte Theo van Gogh (fratello di Vincent) offrì a Gauguin uno stipendio 150 franchi in cambio di un quadro al mese.
Inoltre Theo lo invitò ad andare a vivere con il fratello Vincent ad Arles, in Provenza, pagandogli l’affitto. Paul accettò ma non si rivelò una scelta felice. Paul non riuscì mai a legare con Vincent ed i loro dissapori sfociarono spesso in aspri litigi .
Alla fine del 1889 entrò nel giro dei simbolisti.
Irrequieto, polemico e sanguigno, Gauguin in segno di sdegno verso una società incapace di valorizzare le sue capacità artistiche, nel 1891 decise di partire per Tahiti, convinto di non tornare mai più.
In quel contesto sviluppò una pittura fondata in modo particolare sulle abitudini quotidiane della popolazione e dedicata alla storia mitologica della Polinesia. Quando, in seguito a questo soggiorno, ritornò a Parigi, le sue opere destarono enorme interesse per il cambiamento che subirono: in particolare, risaltava l'utilizzo di tinte forti e la presenza di aspetti decorativi. Possiamo quindi dire che è proprio qui che si nota particolarmente la maturità dell'artista. L'opera sicuramente più famosa risalente a questa fase di maturità è Arearea del 1892, nella quale i colori che vengono utilizzati sono molto luminosi e il dipinto, a sua volta, suscita in chi lo guarda un senso di tranquillità, dovutoanchealla bellezza del paesaggio sottostante.
Queste , spiega la professoressa Aurisicchio, sono senza dubbio le opere più importanti e conosciute di questo grande artista: ognuna di esse mostra una fase e uno sviluppo artistico dell'autore.
Nell’Agosto 1893 Gauguin ritornò in Francia, , per organizzare un’esposizione a Parigi e ripartì alla fine del 1895 per Tahiti Salutando per l’ultima volta la famiglia. Visse in Oceania sino alla morte.
Dopo essersi stabilito a Tahiti si persuase d’aver trovato il paradiso terrestre. Qui visse con la ragazza maori Téhoura, partecipando pienamente alla vita indigena.
Le sue figure di donne tahitiane e i suoi paesaggi rivelano il suo tratto di grande decoratore. Infatti era dotato di un senso ammirevole della composizione e del ritmo delle masse.
Tra le sue opere più celebri possiamo ricordare (1897-1898):
Donne tahitiane sulla spiaggia- 1891 ;
Donna con ventaglio -1902 ;
Lo spirito vigila - 1892;
Che siamo? donde veniamo? dove andiamo - 1897
Osservando un’opera di Paul Gauguin ciò che rimane impresso sono i paesaggi esotici e le sue donne mulatte, bellissime e placide, figlie di una primitiva saggezza e di una ancestrale serenità. Quella stessa serenità che Gauguin pare non sia mai stato capace di trattenere con sé in vita.
Se dovessimo trovare una parola sola per descrivere l’intera esistenza di Gauguin, quella sarebbe “irrequietezza“, come se l’artista fosse sempre alla ricerca di qualcosa. È quest’ansia che non gli permise mai di stringere legami stabili con luoghi e persone, ed è sempre lei che lo spinse ad abbandonare la famiglia per navigare in isole lontane.
È la ricerca di qualcosa, che Gaugin ha trovato solo negli sguardi placidi delle sue donne esotiche, quegli occhi nei quali l’artista ha cercato l’essenza della vita, per dare un significato a quella maledetta irrequietezza che non lo avrebbe mai abbandonato.
Gauguin contribuì decisamente al formarsi di quell’interesse per l’arte dei popoli primitivi che ebbe un impatto incredibile nello sviluppo del cubismo. Infatti dalle idee e dalla sua pittura muovono i primi passi i fauves . Concepiva la pittura come diretta espressione del mondo interiore dell’artista. E così aprì la via non solo all’Espressionismo, ma anche alle correnti non-figurative e astratte.
Questi i punti salienti della esposizione della Professoressa Enza Aurisicchio , che tratteggiano il percorso evolutivo dell’arte di Paul Gauguin nel suo centosettantesimo compleanno.
Ringraziamo di cuore la relatrice che ci ha aperto una finestra sul mondo dell’arte consegnando emozioni fresche ad una platea attenta e incuriosita.
Claudio Perrone